Il ruolo dell’Unione Europea nella tutela della libertà dei media
4. “Soft law” ed il contributo dei portatori di interessi
Rientrano nella categoria del cosiddetto soft law raccomandazioni ed opinioni (definiti atti non vincolanti dell’UE secondo il Trattato sul Funzionamento dell'UE). Anche altri documenti quali rapporti annuali, agende legislative, libri bianchi, libri verdi, linee guida per interpretare le leggi, notificazioni, comunicazioni sono considerati parte del soft law. Quest'ultimo ha un ruolo importante nella definizione dell’agenda e delle politiche comuni su pluralità e libertà dei media.
Un peso crescente ha assunto nel tempo anche il coinvolgimento nel processo decisionale europeo di vari portatori di interesse attraverso le consultazioni pubbliche, i Gruppi di esperti, le ECI (iniziative dei cittadini europei) etc.
Il Colloquio annuale sui Diritti Fondamentali (2016)
Il tema del pluralismo dei media e della democrazia ha caratterizzato il secondo Colloquio annuale sui diritti fondamentali del 2016. Nell’incontro, organizzato dalla Commissione europea, gli scambi tra istituzioni dell'UE, Stati membri, ONG, giornalisti, rappresentanti dei media, imprese, accademici e organizzazioni internazionali sono stati orientati dalle raccomandazioni del High Level Group on Media Freedom and Pluralism, dal lavoro dell’Agenzia dell'Unione europea per i diritti fondamentali, il Consiglio d’Europa, le Nazioni Unite - UNESCO in particolare - e dei risultati del Media Pluralism Monitor. Il dibattito è stato affiancato da uno speciale Eurobarometer e dai risultati di una consultazione pubblica alla quale hanno preso parte un numero di partecipanti del Colloquio.